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Il processo di globalizzazione dei mercati negli ultimi decenni ha determinato una crescita continua dei flussi di merci sulla dimensione internazionale. In un tale scenario la logistica assume valenza su scala territoriale ed economica; essa viene chiamata in causa come ingegneria applicata nella gestione ed ottimizzazione delle reti e dei processi produttivi e commerciali, come "management della Supply Chain" adottando un termine anglosassone ormai consolidato nella letteratura di settore. Il testo focalizza l'attenzione sui siti di interscambio merci; da qui anche la giustificazione del titolo. In realtà il titolo vuole rappresentare, sotto forma di parola chiave, le problematiche sottese alla organizzazione funzionale dei luoghi in cui veicoli e merci si incontrano, le unità di carico si scompongono e si ricompongono, si attua il transito da una modalità di trasporto ad un'altra. Nodi della logistica dunque quali elementi critici da sciogliere, colli di bottiglia da allentare. L'incidenza di costo monetario e temporale determinato da una cattiva gestione delle operazioni in corrispondenza dei nodi di interscambio può riflettersi pesantemente sul valore della merce e può determinare non di rado il dirottamento delle merci su percorsi alternativi, con gli ovvi riflessi negativi sull'economia di un territorio. La centralità geografica di un porto o di un altro sito di interscambio merci perde significato se non ponderata rispetto a parametri di efficienza logistica.